Inuyasha (犬夜叉 Inuyasha)[1] è una serie manga e anime creata dall'autrice Rumiko Takahashi, nata con l'omonimo manga di 56 volumi pubblicato in Giappone da Shogakukan sul settimanale Shonen Sunday dal 1996 al 18 giugno 2008.[2] Dal manga sono state tratte due serie anime, prodotte dallo studio Sunrise e trasmesse in Giappone su Yomiuri TV, la prima dal 2000 al 2004 composta da 167 episodi, la seconda nella stagione 2009-10 composta da 26 episodi, nonché quattro lungometraggi d'animazione e un OAV.
Il manga è stato pubblicato in Italia dalla casa editrice Star Comics in due versioni: la prima edizione è stata distribuita dal 2001 al 2009. Le serie animate sono state acquistate e distribuite da Dynit. La prima serie, composta da 6 stagioni, è stata trasmessa su MTV a partire dal 2001. La seconda serie è andata in onda sempre su MTV dal 13 novembre 2010 al 5 febbraio 2011.
La serie deve il suo titolo al protagonista, il mezzodemone cane Inuyasha, che assieme alla coprotagonista Kagome Higurashi e al suo gruppo dovrà trovare tutti i frammenti della Sfera dei Quattro Spiriti, un potente gioiello che rende estremamente potente chi lo possiede, prima di Naraku, mezzodemone nemico, responsabile di numerosi soprusi nei confronti di Inuyasha e di altri personaggi della serie.
In un punto imprecisato dell'epoca Sengoku, il mezzo-demone Inuyasha tenta di entrare in possesso di un gioiello mistico; la Sfera dei Quattro Spiriti. La sacerdotessa Kikyo lo sigilla ad un albero in un sonno eterno e perde la vita subito dopo a causa di una ferita mortale, in punto di morte chiede alla sorellina Kaede di bruciare la sfera con le sue spoglie mortali per farla scomparire poiché essa è portatrice solo di atrocità. Nell'era moderna, Kagome Higurashi 15enne liceale, viene trascinata nel pozzo sigillato del suo tempio shintoista da un demone millepiedi catapultandola nell'era feudale, dove incontra Kaede invecchiata di 50 anni. Poco dopo Kagome è costretta a liberare Inuyasha dal sigillo per salvarsi la vita; il mezzo-demone uccide subito il millepiedi Joro.
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